Il rifugio nel bosco è il sogno di tanti bambini, diffuso quasi quanto la casa sull’albero. Eppure, questo sogno d’infanzia può rivelarsi utile e piacevole anche in età adulta: una casetta in legno è il punto di appoggio perfetto per chi ama fare passeggiate o andare a funghi, ad esempio.
In questo articolo vedremo come trasformare una casetta prefabbricata La Pratolina in un rifugio nel bosco durevole e, soprattutto, il più possibile autosufficiente.
Prima di andare avanti…
Prima di passare all’argomento vero e proprio dell’articolo, è necessaria una premessa: le norme riguardanti le costruzioni nel bosco possono cambiare da regione in regione, nonché di paese in paese. Prima di costruire il tuo rifugio nel bosco, quindi, informati riguardo i limiti regionali e valuta la fattibilità del progetto.
Di che forma dev’essere il rifugio nel bosco
Il rifugio nel bosco classico è quello con il tetto a falde. Oltre che essere la forma più presente nell’immaginario comune, è anche quella migliore per una struttura del genere. Il tetto spiovente permette infatti a neve e acqua di cadere a terra, senza formare accumuli che potrebbero danneggiarlo.
La scelta tra il tetto a una o due falde dipende dalle dimensioni della casetta: per coprire un rifugio da 150×150 cm va benissimo una falda sola; se decidi di orientarti su una casetta un po’ più grande, invece, avrai sicuramente bisogno di una struttura a doppia falda.
Potresti orientarti su una casetta di forma un po’ più moderna, senza tetto a falde? Se il bosco si trova in una zona calda, nella quale nevica poco, può bastare un tetto un poco inclinato e dotato di un sistema di grondaie. Se però desideri un rifugio in montagna, ti serve un tetto che faccia scivolare gran parte della neve a terra, quindi a falde.
Quanto dev’essere grande
Un rifugio in legno nel bosco deve integrarsi nell’ambiente circostante e rubare meno spazio possibile. Allo stesso tempo, dev’essere abbastanza grande da ospitare un gruppetto di escursionisti, magari seguiti dai loro cani.
Il compromesso migliore tra queste due esigenze è la casetta Rustica da 3,5×3 metri: abbastanza piccola per stare in una radura formatasi naturalmente, abbastanza grande per offrire un minimo di comfort a te e ai tuoi amici.
Se ami andare per boschi per conto tuo, invece, puoi orientarti su una casetta in legno un po’ più piccola. La casetta Rustica da 2,5×2,5 metri dovrebbe essere più che sufficiente per chi ama andare per funghi e, prima di tornare a casa, vuole fermarsi per poggiare l’attrezzatura o cambiarsi.
Come scaldare una casa nel bosco
Il materiale migliore per un rifugio nel bosco è il legno e non solo perché è naturale, ma anche perché offre isolamento termico. Quando quindi arriva il freddo, le casette La Pratolina sono già equipaggiate per tenere fuori il freddo e dentro il caldo. Se però le temperature sono davvero rigide, ti servirà comunque un sistema di riscaldamento.
La soluzione più classica è la stufa a pellet o a legna. Può sembrare una scelta rischiosa per una struttura in legno, lo sappiamo bene. In realtà, basta tenere la stufa distante circa 20 cm dalle pareti: la struttura stessa della stufa evita che scappino pericolose scintille, come potrebbe invece succedere con il camino.
In alternativa alla stufa classica, puoi optare per una stufa a infrarossi. Quelle di quest’ultimo tipo scaldano solo gli oggetti, non l’aria nella stanza, quindi sono più veloci: se prevedi di fermarti solo per mezzora o un’ora, sono sicuramente la soluzione migliore. L’unico “problema” è che funzionano ad elettricità.
Posso avere l’elettricità nel rifugio?
Se la tua domanda è “posso agganciare il rifugio alla linea elettrica?” la risposta è quasi sicuramente “no”. In compenso, puoi rendere la casetta nel bosco indipendente dal punto di vista energetico e ricavare l’energia elettrica sufficiente per le funzioni basilari.
Il modo più semplice per produrre energia elettrica è montare un generatore a motore. Può andare bene per le situazioni di emergenza, ma te lo sconsigliamo per l’uso abituale: i generatori di questo tipo sfruttano combustibili fossili e sono piuttosto inquinanti.
La soluzione migliore, che però richiede un po’ di attenzione, è montare un piccolo sistema fotovoltaico sul tetto: le falde delle case La Pratolina sono perfette per ospitare i pannelli solari. Ricorda però di montare la casa con una buona esposizione al sole e, soprattutto, di liberare i pannelli da foglie e da tutto ciò che potrebbe ostacolarne il funzionamento.
Dove tenere la legna o il pellet
Dal momento in cui scegli la classica stufa a legna o a pellet, hai bisogno di un posto dove tenere il combustibile. Entrambi i materiali hanno infatti bisogno di un posto asciutto e riparato, altrimenti si rovinano e bruciano male.
Abbiamo dedicato un intero articolo a come costruire una legnaia: vi troverai tutti i consigli di cui hai bisogno.
Come faccio per l’acqua?
Se stessimo parlando di una dependance in giardino, la risposta sarebbe semplice: quando realizzi il basamento in cemento, ne approfitti per allacciare la casetta all’impianto idrico. Stiamo parlando di un rifugio nel bosco, però, quindi difficilmente potrai allacciare la casetta ad alcunché.
Data la natura stessa del rifugio, che dev’essere qualcosa di meno impattante possibile, è difficile dotarlo di acqua corrente. Prima di costruirlo, quindi, accertati che sia nei pressi di una fonte o di un pozzo.
Per quanto riguarda l’acqua da usare per eventuali piante o per pulire gli esterni, monta un sistema di grondaie e usa dei barili per raccogliere l’acqua piovana.
Non ti resta che ordinarlo!
Sei pronto per realizzare il tuo rifugio nel bosco? Adesso non ti resta che ordinarlo: configura la tua casetta in legno e prenotala oggi stesso. Hai ancora qualche dubbio? Contattaci per informazioni.